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La visita di borgo Pantano

La torre del Baly

Torre del Baly.

Nel 1396 a Palermo, venne istituito il "dayan kelaly", giudice universale di tutte le comunità ebraiche di Sicilia. Questa carica venne creata per volontà della Corona spagnola, al fine di avere un controllo diretto sulle attività delle comunità ebraiche. Il dayan kelaly (dienchelele come viene detto nei documenti isolani) aveva potere di nominare gli amministratori delle singole giudecche con arbitrio di delegare propri vicari nei luoghi ove non si trovasse presente. Nacquero così le figure dei "Proti", che delegavano a loro volta, nelle piccole comunità, ai "Baly". Che esercitavano la giustizia ed esigevano le tasse.


Il C.I.T.

Case di Pantano. Case di Pantano.

Pantano promuove la conoscenza e la valorizzazione di beni che rappresentino "testimonianza materiale avente il valore di civiltà", che siano, in altre parole, tracce a partire dalle quali sia possibile ricostruire il senso dei luoghi. Il progetto individua come centrali i concetti di identità dei luoghi e di diritto all'eredità culturale e mira all'individuazione di elementi e beni utili alla costruzione/ricostruzione del senso dei luoghi. Altro obiettivo è dare risposta alla emergente domanda di consumo attivo espressa da una parte della società che vuole acquisire consapevolezza della propria storia, della propria identità e che cerca un contatto diretto con il bene culturale che di tale passato è testimonianza.

Si tratta, in altre parole, di soddisfare un'esigenza forte dell'uomo di salvaguardare i siti o raccogliere ed esporre gli oggetti rappresentativi dei valori della propria civiltà per tramandare la propria eredità produttiva e culturale.

Poiché la tutela non può limitarsi alla sola conservazione fisica del bene essa deve riguardare i messaggi culturali che sono a monte della realizzazione dei segni materiali; è essenziale, cioè, valorizzare, prima dei beni culturali, il processo storico che li ha generati.

Il Centro Culturale di interpretazione dei luoghi è la sua espressione una piattaforma che sperimenta una prospettiva di conoscenza, e tutela del territorio secondo principi ecocompatibili e di auto-sostenibilità, le risorse ambientali, la presenza di paesaggi produttivi, il sistema storico ed etno-antropologico, la tradizione e gli antichi mestieri offrono un percorso nella tradizione alla riscoperta delle profonde radici del luogo. Attraverso differenti itinerari si offrirà la possibilità di comprendere, offrendo informazioni sugli aspetti della cultura e della vita produttiva che nel tempo hanno inciso sulla sua caratterizzazione unitamente alle tradizioni ed ai sistemi di vita degli abitanti.


Chiesa di S. Maria delle Grazie

Interno della chiesa. Interno della chiesa.

Il borgo si raduna intorno alla chiesa di S. Maria delle Grazie, suo centro architettonico e morale, la cui datazione è incerta senz'altro posteriore alla chiesa di Rapano datata 1604. Per quanto riguarda la presenza di autorità religiose sul territorio, è documentato dalla Bolla di Clemente VII del 1534 il processo con cui la grangia (lett. granaio) di Rometta fu elevata ad abbazia. L'abate, già arciprete di Rometta, divenne priore dell'intera comunità ed ebbe concesso l'uso della mitra e del pontificale. Un'immagine di tali simboli può essere ancora oggi ravvisata sull'altare della chiesa di Pantano, insieme alla figura del priore che compare nel quadro posto sopra l'altare maggiore.