Ogni abitazione era dotata di cisterna di accumulo idrico che sfruttava sia canali sotterranei (realizzati addirittura prima dei fabbricati del borgo), sia un sapiente impianto di raccolta delle acque piovane che convogliava da ciascun tetto l'acqua alla propria cisterna.
Alle cisterne si associavano i pozzi, luogo di ritrovo dove le donne andavano ad attingere l'acqua fresca e scambiare quattro chiacchiere, dove le donzelle fortuitamente incontravano l'innamorato o gli uomini parlavano di affari all'ombra del pergolato. Da tale tratto emerge la forte coesione sociale basata sui principi di reciproco bisogno e fiducia.
Dopo aver percorso una ripida discesa con la cesta dei panni sulla testa, fino al lavatoio nel Torrente Formica, le donne facevano il bucato con la cenere, circondate da alberi che davano ombra e refrigerio.
Un luogo di lavoro ma anche di incontro, momento di riunione femminile ove si scambiavano consigli, si trovavano accordi per svolgere lavori in comune e, soprattutto, si facevano pettegolezzi.
Intanto i bambini erano intenti a pescare nel torrente i "ranciaciumi" ( granchi di acqua dolce), un tempo molto diffusi; oggi incontrarne uno è un evento quasi eccezionale, a causa dell'inquinamento che ha portato alla contrazione delle popolazioni di granchi di fiume.