Una piccola rappresentanza delle varietà di piante officinali originariamente coltivate nel borgo, per portare avanti l'arte maggiore "dei medici e speziali", in particolare della fitoterapia, la cura delle malattie con le piante.
specializzazione che si era resa necessaria dopo la grande pestilenza di Messina.
Probabilmente, fin dall'epoca romana, ebbe un ruolo rilevante nello sviluppo di tali pratiche la posizione del borgo sulla via di comunicazione più sicura per collegare il Mar Tirreno allo Jonio, evitando la navigazione nello Stretto e valicando i Peloritani.
La vegetazione locale, così ricca di specie, rappresentava una enorme risorsa anche per la farmacopea dell'epoca con una gamma ampia ed estesa di farmaci, essenze e risorse ricavabili per la cura della salute (ed in questo senso tracciava quella strada alla medicina omeopatica i cui principi sono storicamente rinvenibili nella Bibbia).
Fin dall'antichità, numerose civiltà hanno utilizzato le piante per scopi religiosi, medicinali e cosmetici; una delle prime forme di aromaterapia fu, probabilmente, l'aspirazione dei fumi prodotti dalla combustione delle piante per cacciare gli spiriti maligni dal corpo della persona malata.
L'uomo moderno presenta un senso dell'odorato meno sviluppato rispetto ai nostri antenati: anticamente questo senso era molto più efficiente perché essenziale per la caccia e per la percezione dei pericoli.
Il percorso vuole accompagnare i fruitori in un cammino attento e consapevole nella natura, per evocare emozioni e stimolare percezioni dimenticate o mai sperimentate.